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Jane Goodall (1934-2025): una vita per gli animali, un’eredità per tutti

Jane Goodall (1934-2025): una vita per gli animali, un’eredità per tutti

Dame Jane Goodall è stata una delle voci più limpide e importanti nell’ambito della scienza, della conservazione e del rispetto verso gli animali. Nata il 3 aprile 1934 a Londra, è venuta a mancare l’1 ottobre 2025 all’età di 91 anni, in California, mentre era in tournée per parlare della sua missione.

Dal sogno infantile alla realizzazione scientifica

Fin da bambina, Jane mostrava un profondo amore per gli animali e la natura. Quel desiderio di “vivere in Africa con gli animali” la spinse, negli anni ’50, a lasciare l’Inghilterra e a iniziare — senza formazione accademica formale all’inizio — una carriera che rivoluzionò la primatologia.
Nel 1960 iniziò le sue ricerche al Parco nazionale del Gombe Stream, in Tanzania, dove studiò a lungo gli scimpanzé selvatici, scoprendo l’uso di strumenti, la presenza di relazioni sociali complesse e personalità individuali.

La scienza al servizio della vita

Jane Goodall non si limitò a osservare, ma trasformò la conoscenza in azione. Nel 1977 fondò l’Jane Goodall Institute, organizzazione internazionale per la conservazione animale, e promosse il programma educativo Roots & Shoots (Radici e Germogli), dedicato ai giovani e al coinvolgimento attivo nella tutela del pianeta.
Attraverso la sua voce, milioni di persone in tutto il mondo compresero che gli animali sono esseri senzienti, intelligenti, degni di rispetto — non semplici “oggetti” da studiare o esibire.

Un’eredità che va oltre gli scimpanzé

Anche se il suo nome è maggiormente associato agli scimpanzé, l’influenza di Jane Goodall si estende ben oltre: riguarda la relazione uomo-animale, la conservazione degli habitat e la consapevolezza che tutti gli esseri viventi meritano dignità e libertà.
Nel suo lavoro, possiamo trovare una linea che unisce anche chi, come noi, si dedica ai pappagalli: la riconoscenza della vita animale, la lotta contro il mitizzare l’animale, la richiesta di spazi adeguati, di stimoli, di rispetto.

Il mondo dei pappagalli: un richiamo al cambiamento

Se pensiamo ai pappagalli — creature intelligenti, sociali, capaci di emozioni complesse — non possiamo che riconoscere in loro la stessa dignità che Jane Goodall ha sempre difeso.

  • Quando un pappagallo è confinato in spazi inadeguati, privo di stimoli oppure trattato come trofeo, stiamo ignorando ciò che Goodall ricordava: «Se sei intelligenti, non distruggi la tua unica casa».

  • Quando comprendiamo che l’animale ha bisogno di relazioni significative, attenzione e rispetto, stiamo mettendo in pratica l’eredità che lei ha lasciato: non semplicemente studiare animali, ma prendersene cura.

  • Quando promuoviamo adozione responsabile, habitat adeguati, arricchimento ambientale, stiamo rendendo vivi i valori di consapevolezza e tutela che Goodall ha incarnato.


Conclusione: un invito a fare la differenza

Oggi che Jane Goodall non è più con noi, il suo messaggio resta più attuale che mai: ogni essere vivente ha una storia, un mondo interno, una voce. La cura verso i pappagalli — come verso ogni animale — non è solo un gesto individuale, ma un atto di responsabilità verso la terra e verso l’intelligenza della vita.
Se davvero vogliamo onorare la sua memoria, allora ogni volo libero, ogni piumaggio lucente, ogni sguardo attento verso un pappagallo diventa un tributo. Non dimentichiamo: proteggere un pappagallo, dargli dignità, offrirgli stimoli, significa difendere un pezzo di mondo che non può parlare — e diamo a lui la voce che merita.